Osservazione Laboratorio di Arte
Osservazione 2015-05-25 – laboratorio territoriale di Arte – Centro Asterix di Francesco MARINO
Territorio: San Giovanni.
Data e ora: 2015-05-25, dalle ore 14.30 alle 17.00.
Educatore: Francesca Conti.
Esperto: Giuseppe Cerillo.
Docente presente: No.
Evento educativo: Arte.
Osservatore: Francesco Marino.
Quella del 25 è stata la mia ultima osservazione nei laboratori territoriali, l’ultima osservazione in generale per il tirocinio.
La Ludoteca si è riempita di ragazze e ragazzi, alcuni diretti al laboratorio di Trucco, altri ( molti più del solito) diretti da noi di Arte. C’erano presenze familiari e c’erano altri personaggi mai visti prima. In tutto, ci sono dieci studenti a svolgere il laboratorio di Arte, quel giorno. Come ha notato Francesca, è una cosa bella che ci siano tanti studenti volenterosi di fare Arte quel giorno, contrariamente a quello che può aver pensato qualcun altro dello staff; personalmente ho pensato che la presenza di più ragazzi, oltre che lieta, sia anche utile dato il quantitativo di cose da fare per completare la scenografia prima dello spettacolo; tuttavia, forse, la presenza di più ragazzi andava gestita meglio.
Ci sono stati ragazzi come Filippo che si sono messi subito a lavorare e dipingere su un aggeggio per scaldare le castagne, naturalmente in cartone. Rosa e Mara hanno lavorato per una buona oretta su dei fiori finti da porre dentro a una cesta. Ciro intanto, dopo due tentativi, è riuscito a riprodurre un disegno alquanto fedele di Edoardo de Filippo. Successivamente ci prova anche Gino, sotto invito di Giuseppe di fare qualcosa, e al ragazzo non gli va giù e dopo un po’ mette l’altro ragazzo a lavorare con Francesca e Marica, e difatti lavorano assieme per tutto il resto dell’ora. Nella prima oretta, Ennio ha lavorato a un’immagine dipinta che riportava la scritta ‘Sigarette’ e qualche volta ha minacciato Ciro di sporcarlo con l’acqua sporca di tempera per gli sfottò di quest’ultimo mentre lavorava.
Alcuni soggetti hanno cominciato a ‘sfasteriarsi’ abbastanza presto, soprattutto perché, alla fine di un lavoro, molto spesso Giuseppe era occupato a insegnare qualcos’altro ad altri ragazzi all’opera, i rimanenti perciò ne approfittavano per distrarsi, ma non hanno dato fastidio agli altri all’opera.
Si è aggiunto al laboratorio di Arte un ragazzo che, da quanto ho capito, viene da Teatro, Giulio. E’ entrato una volta e Francesca si è subito alzata guardinga per capire che intenzioni abbia, forse perché conosce il soggetto e tiene a preservare gli equilibri. All’inizio, Giulio viene preso da una ragazza e condotto di nuovo a Teatro, torna poi una mezz’oretta dopo e stavolta per restare, dicendo che vuole dipingere. Tonia è con lui e gli cercano qualcosa da fare che non distragga gli altri ragazzi. Qualcuno come Ciro o Raffele lo cacciano via a parole dai loro lavori, sintomo che come ragazzo venga molto stigmatizzato. Viene messo da Giuseppe e Tonia a lavorare un po’ in disparte e, anche se l’esperto gli propone di fare qualche lavoretto per la scenografia, Giulio ha voglia di dipingere solo quello che desidera. Ci espone, a un certo punto, un dipinto a scarabocchio e lo fa colare, ancor bagnato, sul volantino dello spettacolo, cosa che infastidisce alcuni ragazzi come Ciro, tutto fiero di aver visto il proprio nome scritto tra i primi nomi degli sceneggiatori.
Gennaro viene rispedito nuovamente dove si è seduto e le ragazze di Arte, gli stanno attorno per un po’. Sto per la maggior parte del tempo dell’ultima mezz’ora di laboratorio vicino al tavolo, dove i ragazzi lavorano sui disegni delle cartoline; vedo Ciro provare a disegnarne altre, ma le appallottola, insoddisfatto dai risultati. Giuseppe gli chiede perché non gli piacciano: controllandoli, sono veramente belli, così gli chiede in cosa lo insoddisfano. Ciro risponde che si scoccia, in risposta, poi mi guarda e mi chiede di farne uno io. Dico che non posso farlo e che non ne sono nemmeno tanto capace. Ciro scherza dicendo che non sto facendo niente e io replico sorridendo che in quel momento pare che non sto facendo niente, ma in realtà sto osservando, disegnare mi distrarrebbe. Intanto, Marco torna dal bagno e parla con Ennio. Mi pare gli abbia domandato qualcosa riguardo il fatto che era rimasto chiuso dentro al bagno. Ennio risponde ‘accir’t’, espressione che usa molto spesso. Marco gli risponde a tono, minacciandolo di picchiarlo ed Ennio sembra indeciso su cosa dire. Francesca interviene e il battibecco finisce lì.
Dopo una decina di minuti, arriva la pausa per tutti quanti.