Educatori e patti di comunità

 

Educare è andare oltre il quadro di pensiero esistente.

Educare è far crescere piuttosto che contenere.

Apprendere in ogni luogo e in ogni tempo, perché la mente umana è nata per questo: per andare oltre sé stessa.

Educata è una mente che

·         riesce ad agire nel mondo piuttosto che essere agita da esso;

·         naviga nella complessità piuttosto che esserne spaventata;

·         si nutre dei contesti piuttosto che cercare di isolarsi da essi;

·         si nutre delle relazioni piuttosto che cercare di dominare l’altro;

·         è interdipendente piuttosto che indipendente;

·         è ecologica piuttosto che monoculturale;

·         cerca l’incontro piuttosto che fuggirlo.

 

1.      Apprendere nella natura è il miglior modo per apprendere l’interdipendenza, la complessità, il pensiero ecologico della complessità.

2.      Approccio che prima di essere scientifico e distante deve essere partecipato contemplativo.

3.      L’apprendimento per immersione’ o per “contagio sociale” è una forma di apprendimento che precede l’apprendimento scientifico e lo vitalizza.

4.      L’animismo e il panteismo precedono le religioni rivelate.

 

Il ruolo della narrazione

1.      Si tiene insieme un discorso attraverso “necessarie proposizioni” costruzioni sintattiche che congelano la realtà in forme tanto universali quanto potenti

2.      Un discorso si tiene insieme per rigore logico o per i legami di chi lo enuncia

3.      Si tiene assieme perché le parole sono espressione di una comunità, istituiscono la comunità creando un filo narrativo che è anche legame tra persone.

4.      Il sapere scientifico senza l’esperienza narrativa estrania da sé stessi, rende incapaci di dialogare.

 

Conosci te stesso, dialoga, genera

·         Pensiero generativo è quello che nasce nelle relazioni e si nutre di esse perché è guidato dal desiderio piuttosto che spinto dal bisogno.

·         Il desiderio porta oltre sé stessi e nutre la mente.

·         Il bisogno riduce l’uomo alle sue necessità materiali.

·         Non c’è prima la materia e poi lo spirito ma in un certo senso l’inverso

 

Cesare Moreno