Cari amici e colleghi,
si moltiplicano in questi giorni le richieste di incontri con persone che si candidano alle elezioni. Auguro a tutti loro di riuscire a raggiungere le mete che si sono prefissi e accredito a tutti ottime intenzioni.
Personalmente non mi sono mai presentato alle elezioni e non milito né direttamente né indirettamente in alcun partito anche se ritengo la mia attività politica per eccellenza in quanto contribuisco, per quel che posso, a costruire la polis, ossia la città dei cittadini, la città dove dovrebbe essere possibile una buona vita.
Spesso devo incontrare rappresentanti delle istituzioni e della politica a cui devo spiegare quello che facciamo come per chiedere un favore quando è chiaro che chi scrive e tutti i maestri di strada stanno lavorando per la città. Certo lavorano anche per se stessi perché la città è loro e perché essere consapevoli di lavorare per il bene comune fa stare bene.
Dunque non ho nessun motivo per volere incontrare le autorità o i candidati per chiedere loro qualcosa, ma ho mille motivi per volerli aiutare a capire quale sia la buona politica; se ne hanno voglia e capacità potranno imparare qualcosa, se non ne hanno voglia noi sappiamo che abbiamo fatto la nostra parte.
Per tutto questo, al contrario di altri rappresentanti del terzo settore, che hanno più o meno segrete simpatie politiche e quindi sono più selettivi, io ritengo di dover essere aperto a tutti, di dover incontrare chiunque me lo chieda ben sapendo che qualcuno semplicemente cerca un po’ di pubblicità, ben sapendo che in periodo elettorale sono tutti prodighi di promesse. Per quanto sarà possibile io chiederò a tutti i mei ospiti di evitare le promesse, di risparmiarci l’elenco delle loro benemerenze e delle loro competenze, o le dichiarazioni di specchiata onestà. Per quanto mi sarà possibile cercherò di saggiare la loro competenza e le loro intenzioni su questioni molto precise. Ci ho provato fin dalle elezioni del 1991 con scarsissimo successo: a domande precise nessuno ha mai risposto.
A distanza di 30 anni le mie domande sono sempre le stesse e sono ancora più difficili.
Ad esempio: cosa farà la prossima amministrazione per cambiare i comportamenti della macchina amministrativa? Cosà farà perché i ‘beni comuni” siano effettivamente affidati alla cura dei cittadini? Cosà farà per garantire standard minimi di pulizia e di legalità nei quartieri periferici? Sono domande semplici ma in realtà molto difficili e chiunque fornisca risposte miracolistiche è quanto meno illuso, se non in mala fede. Dunque io rifarò a tutti queste domande e vorrei risposte prudenti e quindi più reali.
Una persona che vedo abbastanza prudente è Manfredi. L’ho conosciuto molto prima della sua candidatura e conosco ciò che ha realmente fatto per una periferia come San Giovanni. Mi sembra che le cose già fatte parlino per lui, tuttavia non mi faccio nessuna illusione che possa “capovolgere” la situazione di questa città. Di proclami rivoluzionari ne abbiamo già avuto troppi. Di richieste di collaborazione anche ne abbiamo avuto troppe. Per quel che mi riguarda l’unica vera collaborazione che la “società civile” può dare ad una amministrazione è di vigilare su di essa, è di individuare le criticità e di attirare l’attenzione pubblica su di esse. Se la società civile si mette a fare la mosca cocchiera dei politici fallisce la propria missione e rende i politici peggiori di quel che sono. Anche questo è già sperimentato: i politici chiedono sempre una “opposizione blanda”, gli piacciono quelli che dicono “dategli il tempo” “non ci sono soldi abbastanza” “hanno ereditato una situazione disastrosa” e cento altre giustificazioni che puntano solo all’attesa passiva del cittadino di fronte alla gravità del compito di governare. Noi sappiamo bene tutte le difficoltà a cui andrà incontro la nuova amministrazione comunale ma la valuteremo sulla sua capacità di metterci mano e non dal suo giustificarsi con esse.
Un’altra persona a cui va tutta la mia stima è Ciro Borriello che attraverso i vari assessorati di cui ha avuto la responsabilità ha saputo dedicare l’attenzione e la cura necessaria a raggiungere dei risultati. Se oggi siamo al lotto G lo dobbiamo alla sua competenza e determinazione. Ogni volta che ho provato a ringraziare Ciro mi ha detto che non dovevo farlo perché quello era il suo compito. E’ vero non bisogna ringraziare chi fa il proprio dovere, ma è anche vero che ci sono troppi che trovano mille intoppi per non farlo. Ciro è franco, quando qualcosa non è possibile lo dice subito, quando sa che è possibile si batte per il risultato. Ciro concorre alle elezioni per i cinque stelle. A me risultano misteriosi i passaggi tra formazioni politiche Pd, Rifondazione, Verdi, Cinque Stelle, altri che non conosco, ma so di certo che Ciro è un buon amministratore qualsiasi sia la sua casacca politica, sarò quindi lieto di ospitare anche lui.
Detto questo siamo aperti a tutti quelli che non temono di confrontarsi con un interlocutore franco ed impietoso.
Aspettiamo che altri abbiano il desiderio di apprendere qualcosa di buono sul nostro lavoro.
Chiedo ai miei collaboratori di fare uno sforzo di partecipazione a questi incontri perché è dalla presenza di tutti che risulta l’efficacia delle nostre proposte.
Al momento sono previsti questi incontri:
Domenica mattina con Ciro Borriello; in data da definire con Ippolito Braccini, con la Dirigente dell’Istituto Archimede Mariarosaria Stanziano, con Gaetano Manfredi, con..
Cesare Moreno