I maestri di strada fin dalla loro preistoria – progetto Chance - hanno considerato la famiglia il centro della comunità educante anche quando essa era palesemente inadeguata al compito educativo perché la famiglia come luogo degli affetti ha un ruolo potente ed insostituibile nello sviluppo della socialità dei giovani. Per sostenere la funzione genitoriale abbiamo addirittura creato la figura del genitore sociale, di un educatore che proviene dallo stesso ambiente dei ragazzi e che svolge il ruolo genitoriale in modo sociale ossia sviluppando relazioni di cura ed accudimento per tutti i ragazzi e non solo per i propri gigli Questa figura è stata essenziale per lo sviluppo della nostra riflessione sulla comunità educante ed è stato quindi necessario uno sviluppo ulteriore. Il progetto SAPERE in famiglia ha inteso estendere la funzione riflessiva ai genitori per aiutarli a crescere nel loro ruolo e a supportare adeguatamente il processo di crescita dei figli. Il progetto è finanziato con l’OPM della tavola Valdese e si innesta sui gruppi SAPERE che già operano nelle scuole del territorio di San Giovanni, Ponticelli e Barra per sviluppare la comunità educante nelle scuole. I gruppi SAPERE in famiglia sono stati importanti per adattare le modalità della riflessione alle esigenze delle famiglie, per riuscire a creare un dialogo ed una riflessione intorno alla complessità della crescita quando si vive in un contesto denso di pericoli, di degrado di autoesclusione.
Questa attività di accoglienza e di dialogo si è rivelata decisiva nel momento in cui è scattato il lockdown, perché era già attiva una rete di contatti a distanza, e dialogo a distanza. La rete si è così attivata per ricercare e dare consigli, per aiutare a dipanare la matassa della didattica a distanza , ed è stata decisiva quando dovendo distribuire ‘pacchi viveri per la mente“ dovevamo avere la possibilità di giungere sotto casa delle persone Grazie alla fiducia reciproca, alle tecnologie e il tamtam da balcone a balcone abbiamo raggiunto famiglie che vivevano in strade neppure segnate su google map, abbiamo tenuto viva la cura educativa lanciando sfide via cell e via web.
La condizione di generale smarrimento e senso di impotenza testimoniata dai tanti genitori con cui siamo rimasti in contatto, si è unita alle difficoltà oggettive legate all’utilizzo dei dispositivi tecnologici.
I genitori, così come i giovani, lamentavano la difficoltà di gestire ed elaborare la miriade di stimoli da cui sono stati inondati quotidianamente. Il supporto ai figli nella didattica a distanza è stato fonte di stress e malumori familiari e spesso ha inasprito le relazioni con i docenti.
Gli interventi degli educatori e degli psicologi in quelle settimane si sono espressi in azioni di mediazione nelle relazioni tra famiglie e scuola, ma soprattutto sono stati volti al supporto emotivo delle famiglie, che spesso si rivolgevano agli operatori anche solo per essere rassicurate.
• In questo periodo i Maestri di Strada hanno continuato gli incontri di gruppo con i genitori per conservare il senso di comunità e per dare continuità al lavoro: il confronto e il conforto del gruppo ha rappresentato il pretesto per “stare insieme” nonostante la distanza, raccontarsi le proprie paure e rassicurarsi rispetto al futuro.
• E’ proseguito durante tutto il periodo, il lavoro di supporto con un gruppo di famiglie all’interno delle quali sono presenti dei giovani con disabilità. Un lavoro iniziato nel periodo appena precedente al decreto sulle misure cautelari per la quarantena e che è continuato quotidianamente attraverso delle chat di gruppo e regolari videochiamate, in cui ci si scambiava consigli e supporto emotivo, necessari in un momento di difficoltà.
• Appena è stato possibile uscire di nuovo con regolarità, i maestri di strada hanno invitato i genitori che fanno parte dei vari progetti, in particolare le mamme, a passare del tempo all'aperto, anche insieme ai loro figli. In questo senso, è cominciata anche la distribuzione di pacchi viveri per la mente. Abbiamo pensato che oltre ai nostri ragazzi e bambini anche le loro madri potessero beneficiare di un dono pensato esclusivamente per loro, per rinsaldare un legame di fiducia e perché no, per regalare loro qualche sorriso.
• L’associazione Maestri di Strada ha progettato dei gruppi di riflessione per mamme e laboratori per mamme e adolescenti. L’azione prevede l’accompagnamento alla genitorialità consapevole attraverso la partecipazione a gruppi di riflessione e formazione rivolti alle mamme del territorio. L’obiettivo è creare uno spazio dove crescere nel confronto con i professionisti e con le altre componenti del gruppo: è possibile sostenersi a vicenda nell’esercizio delle funzioni genitoriali, sperimentarsi nei diversi ruoli (mamma, moglie/compagna, figlia/sorella) migliorando i legami intergenerazionali grazie alle attività laboratoriali svolte con gli adolescenti.
S.A.P.E.R.E. (Spazio Aperto di Progettazione E Ricerca Educativa): uno spazio che sostiene l’intera comunità educante, supporta la funzioni genitoriali e migliora i legami intergenerazionali. Il gruppo S.A.P.E.R.E. utilizza anche il Family Group Conference: incontro strutturato tra i membri della famiglia, insegnanti, educatori e altre persone significative vicine al nucleo familiare. I partecipanti all’incontro si confrontano sulle preoccupazioni presenti e individuano strategie da mettere in campo per migliorare la situazione della giovane persona.
Un gruppo di riferimento che possa essere riconosciuto come parte del contesto scuola ed entro cui poter costruire e vivere relazioni significative “alla pari” con altri genitori. La creazione del gruppo S.A.P.E.R.E. IN FAMIGLIA è favorita dall’esistenza dei Gruppi S.A.P.E.R.E. già attivati nelle scuole coinvolte.
Tutte le attività appena descritte sono state rese possibili grazie al supporto del progetto S.A.P.E.R.E. IN FAMIGLIA finanziato dall’8x1000 della Chiesa Valdese.